contro Airbnb vota Bookchin alle elezioni comunali

La politica parlamentare italiana è fatta di varie sfumature di destra. Non è ipotizzabile nulla che possa migliorare quell’assemblea .

Al contrario, i comuni italiani gestiscono la vita della comunità nei suoi aspetti più immediati, e i consigli comunali coi sindaci hanno il potere di autorizzare o meno un’opera pericolosa per l’ambiente, o di vietare gli assembramenti dopo una certa ora, o di avere un atteggiamento più o meno severo verso le occupazioni sociali e abitative. Gli esempi sono tanti e li viviamo ogni giorno.

In questo senso il comune va visto come la cellula organizzativa da cui partire per orientare un cambiamento della vita cittadina attraverso l’autogestione. Una proposta politica ispirata al confederalismo democratico suggerito da Bookchin e rielaborato e messo in pratica da Ocalan.

Il primo obiettivo è quello di esercitare una sovranità economica in grado di difendere la cittadinanza dal grande capitale privato e dai suoi interessi che vanno contro la collettività. Troppo spesso sindaci compiacenti cedono ai grandi investitori parti importanti di capitale artistico, storico, demaniale, socioculturale e soprattutto ambientale. Pochi i vantaggi per la cittadinanza, e pochi soprattutto per le casse del comune, a tutto vantaggio di chi i soldi li ha già, e tanti. Questo è un punto centrale: i soldi.

Bisogna chiedersi: perché dobbiamo cedere parte del capitale collettivo ad aziende come Airbnb o Booking per il turismo; Telecom per i dati; Apcoa per il suolo pubblico e le strisce blu?

La verità è che non ce n’è più bisogno.

I comuni italiani gestiscono servizi, digitali e non, che, se sviluppati, potrebbero sostituire queste grandi aziende nella gestione di alcuni settori specifici.

Il turismo in primis. Airbnb distrugge il tessuto sociale ed economico delle città, è accaduto in tutto il mondo e sta accadendo sempre più in Italia.

Seguendo i principi delineati da Bookchin, Euno propone di sostituire ad Airbnb un servizio digitale comunale autogestito, i cui guadagni andrebbero direttamente alla cittadinanza. Un progetto che è in fase di definizione e che è aperto alla discussione con tutti coloro che conoscono questi temi e condividono questo approccio.

Euno è il nome di uno schiavo che guidò una rivolta contro i padroni in Sicilia ai tempi dell’Impero Romano. Spezzò le catene  e provò a costruire una società più giusta eliminando il problema alla radice. Euno oggi vuole proporre alla collettività la stessa idea. È possibile liberarsi dalle catene se si agisce insieme.

Sfruttare la risonanza mediatica di una campagna elettorale comunale significa immettere nel dibattito pubblico i temi dell’ecologismo radicale e del communalism di Bookchin, utilizzando le conoscenze maturate negli ultimi trent’anni di esperienze di autogestione e auto-organizzazione dal basso in Italia.

Se non ora, quando?